Ultima modifica: 20 Marzo 2020

Toscana Dirigentiscuola

Gent.me colleghe, gent.mi colleghi
dirigenti scolastici della Toscana,

Carissimi, 

come saprete i sindacati di comparto hanno ritenuto di dover scrivere una nota congiunta, richiamando il Governo al rispetto del Contratto sulla DAD e altro: tutto secondo  vecchie logore logiche sindacali. 

In un momento così grave, dove tutto il mondo della scuola sta cercando di affrontare  con grande senso di responsabilità problemi enormi, questo è quanto di meglio i sindacati di comparto hanno saputo dare come loro contributo? Dividere invece che unire? Non siamo stupiti  ma non abbiamo  davvero voglia di fare  polemica in questo momento: preferiamo dare il nostro  contributo, concreto e fattivo, alle sfide che questa crisi ci pone quotidianamente 

Vi riporto  il comunicato  stampa della nostra Associazione.  

          COMUNICATO STAMPA 

La crisi che sta attraversando il nostro Paese ha, forse, precedenti solo negli eventi bellici…sì, perché la situazione che stiamo vivendo, con le connesse limitazioni alla nostra quotidianità, è senz’altro uno stato di guerra, per di più contro un nemico insidiosissimo e, soprattutto, invisibile! E non ci serve scomodare il diritto internazionale per capire quanto la compressione di alcuni diritti possa essere legittimamente tollerata pur di fronteggiare situazioni d’emergenza. La nostra stessa Costituzione statuisce espressamente che, in tali casi, vengono conferiti al Governo i necessari poteri: ed è esattamente ciò che sta succedendo, con il susseguirsi di decreti governativi che perseguono lo scopo di arginare questo flusso virale che, come una violenta mareggiata, si è abbattuto sull’intera penisola.

     In questo pandemonio, in cui ci sono persone, persino volontari, che lottano in prima linea per salvare vite umane, ci riesce difficilmente comprensibile la posizione assunta dalle sigle di comparto nel pretestuoso tentativo di contrastare le determinazioni ministeriali atte a garantire, almeno in parte, una parvenza di continuità con lo status quo ante bellum. In questo frangente, in cui tutto è stravolto, si impone l’esigenza di andare al di là di pretesi diritti, rinunciando a voler difendere a tutti i costi ciò che, a nostro modesto parere, è indifendibile persino in tempi di pace! Se è vero, infatti, che le leggi prendono vita




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